ISFIT International
Student Festival in Trondheim
16-25 febbraio 2006, Trondheim, Norvegia
10 giorni, più di 400 studenti provenienti da almeno
100 paesi diversi, 16 workshops. Solo qualche numero a riassumere
il più grande festival studentesco tematico al mondo.
Global Bounderies: ne abbiamo discusso insieme, ognuno con
le proprie idee, chi solo con la voglia di farsela, un'idea.
Religione, economia, tecnologia, ideali, governance, salute,
etica. In gruppi di 30, 40 studenti ci siamo riuniti ogni
giorno per condividere, scambiare, dare qualcosa.
Durante il Gristuf, uno dei sedici festival studenteschi
che si tengono in Europa, a cui ho partecipato lo scorso giugno,
sempre in qualità di delegata nazionale della sezione
giovani dell'ONG E.I.P. Scuola Strumento di Pace, gli organizzatori
ci parlano dell'Isfit. E decido di provare anche questa esperienza:
per conoscere un paese nuovo, per rincontrare magari qualcuno
conosciuto, per scoprire, per continuare a fare quello che
la mia esperienza all'E.I.P. mi ha insegnato, sovrapporre
mattoni per costruire ponti. E allora ecco, per punti, qualche
piccolo assaggio di quello che è successo. Inizierò
dalle cose più divertenti, da qualche aneddoto, per
finire con quello che è stato sicuramente il momento
più significativo, e che ha dato senso e sostanza all'esperienza,
e cioè il lavoro fatto nell'workshop da me scelto al
momento dell'iscrizione, Money rules.
Alloggio: una bellissima baita in montagna, lontana 10 chilometri
dal centro della città, isolata da tutto. Un strada
ghiacciata per raggiungere la mia porta, una cameretta gelida
al piano terra. La famiglia che mi ha ospitato, una coppia
con due bimbi biondissimi, aveva letto la mattina stessa del
mio arrivo sul quotidiano locale che servivano ancora letti
per gli studenti, e si sono offerti. E' stato interessante
passare del tempo a parlare del loro e del mio stile di vita,
e scoprire tante piccole differenze che scandiscono la routine.
La mattina, sempre in ritardo dopo le serate passate fino
a tardi con gli altri partecipanti, la signora si metteva
a tavola con me, mentre facevo colazione con latte, pane e
marmellata, col suo bimbo in braccio, e mi chiedeva se mi
stava piacendo l'esperienza, se avevo bisogno di qualcosa,
come passavo le giornate: anche se nel mentre non riuscivo
a smettere di guardare l'orologio, già consapevole
di aver perso l'ultimo autobus che mi avrebbe permesso di
arrivare puntuale, almeno per una volta, mi fermavo quei quindici
minuti a parlare con lei, felice di quel suo interesse, di
quella gentilezza che ci hanno dimostrato tutti in quei giorni:
gli autisti dell'autobus, che cercavano di capire pazientemente
a quale fermata dovevamo scendere, a tutti i volontari dell'Isfit
che ci hanno fatto da guide per la città, da autisti
per tornare a casa la sera, da leader nei rispettivi gruppi
di lavoro.
Il pranzo e la cena: viaggio dopo viaggio mi accorgo di quanto
sia vero che come si mangia in Italia, da nessun'altra parte!
Pranzi a base di pasta scotta, cene a base di lasagne troppo
unte o delle zuppa già servita a pranzo e riproposta
la sera con qualche pezzo di carne aggiunto! Sempre affamata
alla fine dei pasti, sono diventata una affezionata cliente
di Sesami, il fast food con il migliore hamburger di tutta
la Norvegia, dicono!
Le serate: dopo i momenti di lavoro della giornata, ogni
sera è stata un'occasione per fare festa, continuando
ad imparare: riunioni al bar con i nostri compagni, musica
in discoteca, party a casa di qualche studente del posto per
bere e conoscersi. Ma non solo. Penso alla serata in cui ognuno
ha avuto l'occasione di esibirsi in una danza o un canto popolare
del proprio paese e regione indossando abiti tipici, penso
alla serata d'apertura, in cui la città ha esibito
costumi, musica e talenti locali, penso ancora alla Peace
Prize Cerimony, durante la quale è stata premiata Charm
Tong. Questa minuta ragazza birmana, oggi venticinquenne,
si batte per il suo popolo in esilio, oppresso dalla dittatura,
attraverso la School for Shan State Nationalities Youth (SSSNY),
fondata sui valori dell'eguaglianza etnica e della diversità.
Nel 1999 è stata anche co-fondatrice della rete Shan
Women's Action Network (SWAN), per combattere lo sfruttamento
e le violenze contro donne e bambini, mezzi usati per terrorizzare
e controllare la gente, e ben descritte nel rapporto del 2002
"Licenza di stuprare".
World Parliament Experiment: il 22 febbraio si è svolta,
in anteprima mondiale, la simulazione di un parlamento mondiale.
Si è così concretizzata l'idea di Gorge Manbiot,
l'idea cioè di una gestione più democratica
degli affari mondiali.
L'argomento di discussione proposto è stato il conflitto
in Sudan, grande paese dell'Africa meridionale, indipendente
dal 1° gennaio 1956. Il nodo della questione è
se la comunità internazionale debba intervenie o meno,
e in che termini, nonostante il governo sudanese non voglia.
L'esperimento è iniziato con la presentazione del background
storico-politico del conflitto, con particolare attenzione
a Darfur, seguito dalla votazione di quale, tra due diversi
modelli di regole, si sarebbe seguito. Durante l'intera giornata
si è poi proceduto a momenti di discussione nei vari
gruppi (io ad esempio appartenevo all'Europa meridionale insieme
a Grecia, Malta, Spagna e Portogallo), alla stesura di emendamenti
rispetto al testo iniziale, e al dibattito in plenaria, tenuto
dai presidenti di ciascun gruppo. La simulazione si è
conclusa con la votazione del testo emendato, testo a cui
non hanno (purtroppo?) concordato proprio i paesi africani,
contrari all'intervento di un mondo occidentale visto ancora
troppo spesso come ostile e negativo nella sua azione.
Money Rules: ed eccomi giunta alle righe dedicate al mio
workshop.
I group leaders hanno cercato di darci una visione più
ampia delle questioni nodali, grazie a documentarii, a interventi
di esperti, a giochi si simulazione.
Tra gli interventi, ne voglio ricordare in particolare due.
1. Egil Matsen, professore del Dipartimento di Economia dell'Università
di Trondheim, ha basato il suo intervento sulla domanda: la
globalizzazione porterà a maggiori o minori differenze
in termini di reddito?
Il punto di vista tradizionale dice che i paesi ricchi, avendo
molto capitale, hanno una bassa percentuale di ritorno sui
nuovi investimenti, poiché tra le due variabili (capitale
e percentuale di ritorno appunto) sussiste una relazione decrescente:
all'aumentare del primo, diminuisce la seconda.
La visione opposta ci dice però che il ritorno è
maggiore nei paesi più ricchi grazie a:
· presenza di mercati più ampi in termini di
potere d'acquisto;
· ricerca e sviluppo più remunerativi;
· maggiore esperienza: "Imparare facendo";
· migliore educazione della forza lavoro (capitale
umano);
· stabilità politica e minore tasso di criminalità.
I dati empirici non permettono di dire quale dei due punti
di vista sia corretto. Forse la globalizzazione fornisce a
tutti migliori opportunità, ma allo stesso tempo aumenta
le differenze tra quelli che sono in grado di utilizzarle,
queste opportunità, e quelli che non.
2. Il Presidente dell'Agenzia Norvegese della Cooperazione
per lo Sviluppo è partito invece dalla questione: è
vero che "Money Rules?", sottolineando come Banca
Mondiale e Fondo Monetario Internazionale si siano quasi totalmente
svuotati del loro ruolo iniziale.
La Banca Mondiale ha oggi a disposizione solo $50 per persona
povera nel mondo, una somma ovviamente insufficiente per raggiungere
gli obiettivi prefissasi. I paesi emergenti, quali Cina ed
India, non ricorrono più al credito, e la BM sta perdendo
mercati.
Nemmeno il ruolo del Fondo Monetario Internazionale è
chiaro: se negli anni '80 aveva l'obiettivo di intervenire
in quei paesi mancanti di una qualche programmazione economica,
oggi, quando la maggior parte degli Stati ha una propria politica
economica, il FMI ha perso credibilità e influenza.
I due istituti già negli anni '90 avevano riconosciuto
di non funzionare, e tentarono di "re-inventare"
lo Stato, necessario per controllare le imperfezioni del mercato;
la Banca Mondiale iniziò allora a preparare analisi
sul come costruire questo nuovo modello di Stato e lottare
contro la corruzione.
A proposti del FMI, ciascuno ha esposto brevemente, nel corso
della discussione a seguito dell'intervento, il rapporto tra
il proprio paese e il FMI. Nel mio gruppo c'erano rappresentanti
del Kenya, Romania, Polonia, Bulgaria ed India.
Per chi fosse interessato all'argomento, può trovare
le informazioni relative ai singoli stati ciccando su http://www.imf.org/external/country/index.htm#I.
I giochi di simulazione sono stato un altro momento incredibilmente
interessante, che ho vissuto ancora più intensamente
dopo la mia esperienza dello scorso anno, quando ho personalmente
coordinato un gioco di simulazione sull'Unione Europea, nel
contesto del progetto"Radici per crescere
ali per
volare", destinato alle scuole della Provincia di Roma.
Il primo, World Trade, utilizza materiali molto semplici,
quali fogli, penne, righelli di varie forme, forbici e fax
simili di banconote per far capire ai partecipanti i meccanismi
di contrattazione, cooperazione e conflitto. Il gioco si è
concluso con la relazione del giornalista, con il commento
della Banca Mondiale, con le nostre domande e infine una open
discussion.
Il secondo gioco, molto più complesso e guidato da
un esperto, era una semplificazione del gioco di strategia
militare Peace and Conflict, e trattava dello sviluppo regionale.
Ogni paese partiva con un certo grado (simbolizzato da un
numero da 1 a 5) di educazione, welfare, ambiente, business
& infrastrutture, tecnologia, materie prime,capitale e
debito, e durante il gioco doveva contrattare in modo strategico
per migliorare la propria situazione.
Entrambe i giochi verranno eventualmente riproposti, con le
opportune modifiche, durante i corsi di formazione che l'E.I.P.
Italia propone ogni anno a livello provinciale, regionale
o nazionale.
2009: l'Isfit 2007, insomma, è stato tutto questo e
tanto altro: teatro, concerti, un divertentissimo sky day,
un'esposizione sul fair trade
Un'esperienza unica, che si tiene ogni due anni e a cui invito
tutti i giovani che vogliono scoprire qualcosa di nuovo del
mondo a parteciparvi
e chissà che non ci incontriamo
nel 2009!
Armonia Pierantozzi
Delegata Sezione Giovani E.I.P. Italia
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